Misticanza di passione, allegria e gusto!
3 Racconti brevi che narrano una storia, la nostra storia… il “dietro le quinte” di un evento inedito e unico nel suo genere… il #SENTIEROGOURMET 2018
Questo che stai per leggere è il primo resoconto di tre puntate del Sentiero Gourmet 2018, scritto da Thomas Ruberto che ha vissuto l’evento non da ospite ma osservando con i nostri occhi, e ascoltando le nostre emozioni!
RACCONTO 1
“Chi ben inizia è già a metà dell’opera!”
I tavoli e le panche della sala a cielo aperto sono disposti in cerchio in uno spiazzo circondato da mughi, montati con tre strati di bancali in legno coperti da tovaglie bianche e cuscini rossi.
Intorno c’è odore di bosco e resina, di vento umido e aria che porterà pioggia, ma soprattutto c’è il profumo di qualcosa di speciale che sta per iniziare, qualcosa di indimenticabile e immortale.
“Dove chiudo il nodo del grembiule?” domanda chef P. rivolgendosi al cameriere.
“Davanti o dietro?”“Avete visto la diavolina?” chiede invece chef L., urlando. “L’avevo messa lì” sbuffa, e indica un punto indefinito dietro la piccola casetta che ospita la cucina.
Nessuno risponde: ogni cuoco ha altro da fare, altro da pensare.
La tensione vaga a mezz’aria, ma non è ancora all’apice: per adesso c’è allegria, quasi goliardia, c’è voglia di scherzare come durante una cena tra amici. Fra poco però non sarà più così. Fra dieci minuti gli sguardi degli chef si faranno seri, le fronti si segneranno con rughe di concentrazione, i muscoli del corpo comanderanno gesti rapidi e precisi.
Non ci saranno più distrazioni e tutto sarà rivolto alla buona riuscita della serata.
Do un’occhiata in giro e vedo mani che tagliano foglioline d’insalata con una forbice, dita che infilzano spiedi in bamboo in pezzi di frutta e focaccia, altre mani che maneggiano sac à poche e altre dita che spostano biscottini triangolari, grissini e bicchierini quadrati.
Ph. Daniele Castellani
Poi, d’un tratto, la ricetrasmittente che tiene in contatto i cuochi con le staffette che accompagnano i commensali gracchia rumorosamente e sputa due frasi capaci di zittire tutti all’istante.
“Il primo gruppo è partito” annuncia una voce metallica.
“Fra venti minuti è da voi.”
D’impulso la testa dei cuochi inizia a muoversi a scatti di qua e di là tra i cibi e i tavoli, per avere la situazione sotto controllo, per domare gli eventi, per risolvere gli intoppi. In cucina è sempre questione di minuti, di secondi, e i cuochi devono fare a gara con il tempo per fregarlo.
Devono anticiparlo, devono essere più veloci di lui.
Così, quando dalla valle sbuca il primo gruppo di commensali che cammina lento verso la postazione, tutto si fa immobile e la sala a cielo aperto sembra essere inghiottita da una bolla magica e impenetrabile.
Però poco più in là, in cucina, nonostante le apparenze i cuochi vanno ancora di fretta: devono ultimare i preparativi e concentrarsi sui dettagli, devono rendere perfetto l’antipasto della cena.
Allora saluto tutti, faccio l’imbocca al lupo, salgo in sella alla bici e pedalo verso la seconda postazione.
E poco dopo essere partito sento un urlo collettivo, spontaneo e gioioso, forse liberatorio. Ma non capisco se a urlare siano stati i cuochi per darsi la carica o i commensali per la soddisfazione di essere arrivati alla prima sosta culinaria del #Sentiero Gourmet.
Speriamo che la lettura sia stata di vostro gradimento e che via abbia incuriosito…il prossimo racconto uscire a breve!!
Thomas Ruberto
Ti piace questo articolo?
Condividilo!