La Lèina da Saór
Libro fotografico bilingue edito da Giorgio Mondadori, contenente 100 ricette tradizionali, 37 rivisitate, oltre 250 fotografie e l’orgoglio di tutti gli associati di aver realizzato il loro grande sogno.
Un sogno andato in stampa
Era da tempo, che all’interno dell’associazione si sentiva l’esigenza di fare qualcosa di importante per salvaguardare le tradizioni enogastronomiche di paese a rischio estinzione. Ma non ci si voleva limitare ad una cena o a un evento a tema da organizzare una volta all’anno. L’obbiettivo era realizzare qualcosa di concreto, qualcosa di tangibile che servisse a loro come associazione, a Livigno e ai suoi abitanti. Che cosa meglio di un libro, allora? Ma non un libro qualunque. La svolta è arrivata grazie all’incontro con due esperti di comunicazione e fotografia che li hanno aiutati a concretizzare il loro sogno, studiando un libro fotografico bilingue che potesse diventare strumento di conoscenza anche per le centinaia di turisti provenienti ogni anno da tutta Europa e in cui si parlasse di Livigno, si ricordassero gli anziani che ne hanno fatto la storia, si raccogliessero le ricette locali e si tramandassero le vicende della comunità. Il lavoro è durato circa due anni, il libro è andato in stampa nell’autunno del 2014 ed ufficialmente presentato a Livigno il 22 novembre 2014.
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L’energia di un gruppo unito ed un set fotografico piuttosto curioso
Questo progetto, nato in un certo senso dalle ceneri del Gourmet Festival, riprende proprio da quest’ultimo l’idea di dividere gli chef in squadre, ma mentre nel caso della nota manifestazione culinaria questa soluzione era nata da un’esigenza pratica, per il libro invece è stata una scelta istintiva: nei dieci anni di festival, tra i membri dei vari team si è creato un affiatamento non indifferente e lo si è voluto far rivivere anche in questo progetto editoriale. Gli associati sono cosi stati divisi in cinque squadre, molte coese ed unite dallo stesso obbiettivo: far conoscere a tutto il mondo, anche grazie a questo libro, la tradizione culinaria di Livigno! Le squadre erano state cosi suddivise: primi e minestre, secondi, erbe e formaggi, dolci, presidenti e giovani promesse. Ogni squadra, ha lavorato duramente sia nella ricerca della singola ricetta tradizionale, grazie agli incontri con il gruppo anziani di Livigno, sia nella rivisitazione della stessa. Infatti, ogni associato ha avuto la grande soddisfazione non solo di aver fatto parte di questo grande progetto, ma soprattutto di esserne stato protagonista con una ricetta rivisitata, tutta sua. Non è stato facile ricostruire le ricette originali: alcuni piatti sono stati ricordati con fatica dagli stessi anziani del paese, depositari del sapere. Ecco, questo ha fatto suonare il campanello d’allarme: bisognava fare un libro e lo si doveva fare subito. Così hanno allestito un set-cucina in un’ex stalla ! Ebbene si, non si tratta di uno scherzo, il set fotografico è durato circa 2 mesi, serviva un posto dove allestire un set a tema con il libro e lasciare tutte le stoviglie antiche gentilmente offerte in prestito dalla popolazione di Livigno. Niente di meglio di una stalla. E proprio li i due fotografi, Luca Di Filippo e Michele Galli hanno svolto il loro ottimo lavoro scattando fotografie ai piatti e agli ingredienti, e ovviamente assaggiandoli.
La forza di un nome
"Leina da Saor” …”Una valanga di sapori”, questo il nome scelto per il loro libro, dovuto a 3 motivi molto legati tra loro: l’origine del nome di Livigno dal latino tardo labineus - lavina che corrisponde a “valanga di neve”, il legame tra livignaschi e trepallini e le slavine che era certamente molto profondo dato che questi fenomeni hanno condizionato la loro vita per secoli, ed infine il colore bianco, candido e puro, che accomuna sia il colore della neve sia il colore della divisa degli chef. Sembra quindi inevitabile che Livigno proponga la propria tradizione culinaria come una valanga di sapori, dai quali non resta che farsi travolgere.