Letacióṅ – Tarassaco
Erbe spontanee, la primavera nel Piccolo Tibet si colora di Giallo!
Al letacióṅ (tarassaco) si riconosce da una profonda seghettatura delle foglie.
Sono commestibili soltanto le foglie giovani di questa erba medicinale, che vanta molte proprietà benefiche: è ricca di vitamina A, C e ferro, anche più degli spinaci.
Non a caso, quindi, la parola letecióṅ veniva usata a Trepalle solo per indicare le piante più giovani. Una volta fiorito, il tarassaco veniva chiamato col nome molto appropriato di fiór giált (fiore giallo). Era una pianta talmente comune e infestante da meritarsi anche il nome di fiór del diául (fiore del diavolo).
Spesso in passato al letecióṅ veniva servito come uno dei contorni del bollito.
Fonte: Leina da Saor
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Il suo utilizzo in cucina
Mél da letacióṅ
“I petali di tarassaco erano miscelati con acqua, zucchero e succo di limone per ottenere uno sciroppo comunemente chiamato miele da spalmare sul pane. In tempi più recenti sono i formaggi locali a godere dell’abbinamento”